Get It Now

Modernist theme

Netus et malesuada fames ac. Eget gravida cum sociis natoque penatibus et magnis.

FB. PIN. BE. INST. TW.

Ceramiche Cosmolena

Ravello, la storia di una Città!

La città, secondo la tradizione,  ebbe origine, come tutti i centri della Costa d’Amalfi, da un gruppo di naufraghi romani che l’imperatore Costantino inviò a colonizzare la nuova capitale Costantinopoli e che giunsero sulla costa dopo aver peregrinato a lungo in cerca di un luogo ospitale; ma la vera storia di questo centro inizia intorno al X secolo d.C., quando i primi casali della città cominciarono ad espandersi  nel numero degli abitanti. Da questo momento in poi Ravello graviterà nell’orbita della vicina Amalfi e, quando essa nell’839 diventerà repubblica autonoma, anche Ravello entrerà a far parte del Ducato. Divenne sede vescovile nel 1086 per volere del Normanno Ruggiero, figlio di Roberto il Guiscardo, che così la ricompensò per  la fedeltà dei suoi abitanti nell’attacco portato all’imperatore bizantino Alessio Comneno. La tradizione vuole che il nome Ravello derivi proprio da questo episodio; infatti si racconta che i Ravellesi si ribellarono agli Amalfitani che non avevano voluto seguire, per evidenti motivi economici, il Ruggiero nel suo intento e, per dimostrare sia la propria fedeltà al Normanno che la ribellione verso Amalfi, si asserragliarono nella Chiesa di S. Giovanni del Toro diventando “ribelli” (in realtà Ruggiero volle far elevare Ravello a diocesi direttamente dipendente da Roma per contenere la sempre più grande potenza di Amalfi). La città seppe fronteggiare gli attacchi nemici che furono portati al Ducato dai Pisani nel 1135, mentre nel 1137 dovette soccombere di fronte allo stesso nemico. Ma la ricchezza e l’intraprendenza della popolazione locale non erano state distrutte ed infatti la mercatura costituì insieme alla pratica giuridica ancora per molto la fortuna di questo centro. Qui viveva il famoso Landolfo, appartenente alla famiglia dei Rufolo, ritratto dal Boccaccio nel Decameron come esempio di mercante esperto e spregiudicato; da Ravello provenivano numerosi esponenti della nobiltà con incarichi di prestigio (maestri portolani, responsabili della battitura delle monete, ricevitori fiscali, custodi dell’erario imperiale) presso la corte angioina e tantissimi erano i mercanti che fecero la loro fortuna con veri e propri quartieri nella Puglia. Intanto il Ducato di Amalfi, divenuto feudo per volere di Ladislao di Durazzo nel 1388, appartenne ai Sanseverino, ai Colonna, agli Orsino fino a giungere ai Piccolomini, la cui ultima discendente, Maria D’Avalos vedova di Giovanni Piccolomini nel 1583 mise in vendita il ducato per 216 ducati aurei: la popolazione della Costa ne acquistò il possesso rendendo questa parte del territorio demanio reale. La città divenne nel corso dei tempi meta di numerosi illustri ospiti che qui hanno trovato ispirazione per le loro arti o semplicemente un porto tranquillo dove vivere momenti di pace. Grazie alla presenza di due stranieri, Francis Nevile Reid, che acquistò e trasformò Villa Rufolo, e Lord Grimthorpe, che costruì Villa Cimbrone, numerosissime personalità della cultura europea hanno scelto Ravello come luogo di riposo e di ispirazione: da Gide a Lawrence,  da Foster (nel bosco di Monte Brusara, descritto in modo meraviglioso, ambientò il suo The story of Panic) a Gregorovius, da Grieg a Wagner fino alla Garbo e Stokowsky nel secolo scorso.

Comments:

  • 30 Novembre 2018
    Olivia Banks

    Nullam elementum nibh nec pellentesque finibus. Suspendisse laoreet velit at eros eleifend, a pellentesque urna

    reply
  • 30 Novembre 2018
    Jane Fisher

    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Cras sollicitudin, tellus vitae condimentum egestas, libero dolor auctor tellus, eu consectetur neque elit quis nunc. Cras elementum pretium est. Nullam ac justo efficitur, tristique ligula a, pellentesque ipsum.

    reply
    • 13 Dicembre 2018
      admin

      This is just for test! Please ignore this comment!

      reply

Post a Comment